Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti,
Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti, sospendendo il giudizio. Come dice il Vangelo, non giudicate per non essere giudicati!”, proclama.
Un senzatetto che le ha toccato il cuore è Carlo, un sessantenne diventato molto amico dei City Angels di Bergamo. “Dopo la prima ondata pandemica, nell’estate 2020 le sue condizioni di salute sono peggiorante – ricorda Masha. – Camminava poco e a fatica, era pieno di acciacchi. E’ stato ricoverato per molto tempo in un ospedale cittadino, dove sono riuscita a vederlo poco a causa delle restrizioni dovute al Covid”.
Poi Carlo viene trasferito in una Rsa (residenza sanitaria) fuori città, e qui la fortuna ha voluto che Masha conoscesse un’infermiera che lo accudiva. Così Masha riesce ad andarlo a trovare regolarmente, tenendogli su il morale e infondendogli coraggio.
Con il tempo Carlo migliora, e adesso è ormai guarito. Lui ripete che il merito è dei City Angels, che gli telefonano e lo vanno a trovare. E di un angelo in particolare: la sua Masha, che lui considera ormai una figlia.
Rossella Foglieni “Bobò”, Coordinatrice di Bergamo, è orgogliosa di Masha: “Possiamo sempre contare su di lei. In questi quattro anni si è sempre dimostrata affidabile, umile e sincera. Quando ho iniziato il lungo e tortuoso percorso burocratico per fare visita a Carlo nella Rsa, lei mi ha aiutato a districarmi nei meandri della burocrazia. E grazia a Dio conosceva un’infermiera dove Carlo è stato ricoverato, altrimenti saremmo ancora qui a perdere tempo con documenti, timbri e autorizzazioni!”
Masha ha organizzato le visite dei volontari a Carlo: ogni settimana almeno quattro Angeli andavano, regolarmente, a trovarlo. E a passare un paio d’ore con lui. Carlo ripete: “Mi sono ripreso grazie ai miei Angeli, senza di voi mi sarei lasciato andare. Pensavo di essere solo al mondo, invece ho scoperto di avere voi, che siete la mia famiglia. E Mascia, la mia figlia adottiva!”