Marcello Esposito “Ranger”, 41 anni, è volontario dal 2011. Ed è un Angelo particolarmente bravo nel sedare le risse.
Ha iniziato qualche anno fa, dividendo due nigeriane fuori di sé che si stavano graffiando e sfregiando. Le ha separate, evitando che si picchiassero, fino all’arrivo della polizia.
Ogni mercoledì si fa distribuzione di vestiti presso la sede dei City Angels di Novara. Capita che, per futilissimi motivi, gli animi si scaldino e si scatenino risse: Ranger è il volontario che riesce a sistemare tutto. Qualche giorno fa una donna in stato di forte alterazione, probabilmente sotto l’effetto di droghe, ha iniziato a dare in escandescenze, gridando e minacciando i presenti e cercando di mettere le mani addosso a un marocchino: Ranger si è avvicinato insieme con la Coordinatrice, le ha parlato e l’ha calmata.
“Ranger sa benissimo come e quando intervenire – spiega Tommasa Perdicchia “Luna”, la sua Coordinatrice. – Sappiamo che, da regolamento, tendiamo a non intervenire quando dei balordi si stanno picchiando tra di loro, senza prendersela con un innocente. Ranger ha sempre agito per il meglio, e non ci sono mai stati problemi di nessun tipo”.
E Ranger aggiunge: “Grazie ai miei anni nei City Angels ho acquisito la capacità di mantenere la calma anche in situazioni difficili. Sono diventato un uomo migliore, più pacato e controllato… grazie!”
Fulmine: “Che gioia avere salvato quel ragazzo impaurito del Gambia!”
Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti,
Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti, sospendendo il giudizio. Come dice il Vangelo, non giudicate per non essere giudicati!”, proclama.
Un senzatetto che le ha toccato il cuore è Carlo, un sessantenne diventato molto amico dei City Angels di Bergamo. “Dopo la prima ondata pandemica, nell’estate 2020 le sue condizioni di salute sono peggiorante – ricorda Masha. – Camminava poco e a fatica, era pieno di acciacchi. E’ stato ricoverato per molto tempo in un ospedale cittadino, dove sono riuscita a vederlo poco a causa delle restrizioni dovute al Covid”.
Poi Carlo viene trasferito in una Rsa (residenza sanitaria) fuori città, e qui la fortuna ha voluto che Masha conoscesse un’infermiera che lo accudiva. Così Masha riesce ad andarlo a trovare regolarmente, tenendogli su il morale e infondendogli coraggio.
Con il tempo Carlo migliora, e adesso è ormai guarito. Lui ripete che il merito è dei City Angels, che gli telefonano e lo vanno a trovare. E di un angelo in particolare: la sua Masha, che lui considera ormai una figlia.
Rossella Foglieni “Bobò”, Coordinatrice di Bergamo, è orgogliosa di Masha: “Possiamo sempre contare su di lei. In questi quattro anni si è sempre dimostrata affidabile, umile e sincera. Quando ho iniziato il lungo e tortuoso percorso burocratico per fare visita a Carlo nella Rsa, lei mi ha aiutato a districarmi nei meandri della burocrazia. E grazia a Dio conosceva un’infermiera dove Carlo è stato ricoverato, altrimenti saremmo ancora qui a perdere tempo con documenti, timbri e autorizzazioni!”
Masha ha organizzato le visite dei volontari a Carlo: ogni settimana almeno quattro Angeli andavano, regolarmente, a trovarlo. E a passare un paio d’ore con lui. Carlo ripete: “Mi sono ripreso grazie ai miei Angeli, senza di voi mi sarei lasciato andare. Pensavo di essere solo al mondo, invece ho scoperto di avere voi, che siete la mia famiglia. E Mascia, la mia figlia adottiva!”